108 BEADS | 040 JAPAMALA LABRADORITE BLU – GIADA GIALLA AAA – PIETRA LAVICA -PIRITE DORATA - RUDRA
Descrizione gioiello
Labradorite blu (sfere lisce 8mm) – Giada gialla AAA (sfere sfaccettate 8mm) – Pietra Lavica - Pirite dorata (rondelle sfaccettate) Guru in Rudraksha montata su ottone fatto a mano provenienza Tibet - 108 beads
PEZZO UNICO
Questa mala, è stata fatta su ordinazione, per una persona molto speciale. Abbiamo deciso di comune accordo di condividere con tutti tutti voi questo incantevole e potente intento del Cuore.
La Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere di Labradorite blu, Giada gialla, Pietra Lavica e marcatori in pirite dorata. I marcatori sono posti ad ogni conteggio di 10 e 14 quello centrale, sono utili segnali per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione. Ogni pietra è annodata con un luminoso e resistente cotone, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani. La nappa è in seta sari riciclata degli stessi colori con cui la japa è infilata e anche essa fatta a mano. Questa bella mala è rifinita con una Guru molto speciale con Rudraksha montato a mano su ottone di provenienza Tibet.
Labradorite
Rafforza la nostra volontà ~ stimola l'immaginazione ~ innalza la vibrazione del livello di spiritualità. La Labradorite naturale ha linee e linee di clivaggio, e il suo affascinante colore varia da sfumature di grigio, blue e tonalità di verde. La labradorite è un eccellente antidoto contro le illusioni. Vince la dispersione, rafforza l’intuizione e permette di vedere la vera natura dei nostri scopi e delle nostre intenzioni grazie alla sua superficie cangiante di vari colori. La natura trascendentale e mutevole della labradorite sostiene nell'imparare a sviluppare una gratitudine più profonda, a eliminare le vecchie tendenze e ad apprendere la grande lezione che il cambiamento è la vera natura della vita. Questa pietra aiuta a spostare le percezioni a un livello più alto e a modificare potenzialmente le scelte dell’individuo in modo positivo. Stimola la creatività, la fantasia, l’introspezione e la profondità dei sentimenti. Riduce l’ansia e stress.
Giada
Giada è il simbolo della purezza e della serenità. Una pietra molto apprezzata con una lunga storia di usanze in Oriente il che significa saggezza e tranquillità. Considerata una pietra di protezione, mantenendo chi la porta con se, sicuro e protetto, conducendolo in uno stato di armonia con se stesso. Giada è popolare anche per essere una pietra di amicizia che attira la buona fortuna. Giada è utilizzata dai guaritori per equilibrare le energie del corpo, portando equilibrio in yin/yang. E’ una pietra collegata al chakra del cuore.
Basalto (Pietra Lavica)
E' una pietra di forza e coraggio, essa permette la possibilità di stabilizzare i cambiamenti nella nostra vita. Se si passa attraverso molti cambiamenti il basalto potrebbe essere la pietra per un giusto accompagnamento. Basalto aiuta a diminuire gli aspetti negativi del proprio carattere.
Pirite
La pirite fa prendere coscienza della vera natura di se stessi e mette in luce gli aspetti positivi e negativi della personalità. Induce il soggetto a rivelare i suoi lati nascosti, rendendolo leale e aperto nei confronti del prossimo. La pirite offre a chi la indossa energia e stabilità, potenzia l’ottimismo, fa emergere le cause dei conflitti nelle relazioni e permette la loro eliminazione. Aiuta a sopportare il dolore e ad accettare i cambiamenti che sopravvengono nella vita. La pirite mette in relazione l’emisfero destro del cervello con il sinistro e facilita la comunicazione tra la razionalità e le emozioni, l’intelligenza analitica e la creatività.
Rudraksha
I grani di Rudraksha hanno una dimensione che va da 3 mm a 40 mm. I grani più piccoli sono i più rari e difficili da raccogliere e crescere, perciò sono i più costosi. I grani hanno lunga vita, sono noti per durare fino a otto generazioni. E soprattutto, ogni grano ha un numero preciso di sfaccettature, o protuberanze, che si chiamano Mukhis o Mukhas. Il numero di Mukhis va da 1 a 21 e conferisce al grano un significato specifico, caratteristiche e benefici conseguenti. Il grano Rudraksha che usiamo principalmente ha cinque Mukhi, rappresenta il Dio Shiva ed è quello più ricercato. Il nome Rudraksha viene dalla mitologia Induista e significa "occhi di Hindu of Shiva." Si ritiene che il dio Shiva meditasse sul benessere dell’umanità intera e che da lui sgorgassero lacrime di compassione, che una volta giunte a terra si cristallizzarono formando gli alberi di Rudraksha (Eleocarpus). Rudraksha il seme conferisce a chi lo indossa pace, chiarezza di mente e giusta direzione. Rinfresca il corpo. Rafforza il cuore e riduce la pressione sanguigna. Protegge da pensieri e forze negativi. Questo seme è considerato sacro in molte culture. Viene anche chiamato " lacrime di Shiva. Più piccolo è il Rudraksha, più rara e più forte è la sua energia.
108 BEADS | 041 JAPAMALA LABRADORITE CIANITE QUARZO IALINO
Descrizione gioiello
Labradorite AAA- Cianite – Quarzo Ialino – sfere lisce 8mm – 108 beads Ganesh in Argento fatto a mano
PEZZO UNICO
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere lisce di Labradorite qualità AAA, con intervalli di Cianite e Quarzo Ialino come marcatori.
I marcatori sono posti ad intervalli regolari, essi sono utili segnali per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione. Ogni pietra è annodata con una luminosa seta, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani..
Labradorite AAA- Cianite – Quarzo Ialino – sfere lisce 8mm – 108 beads
Ganesh dal Tibet in Argento fatto a mano
Labradorite
Rafforza la nostra volontà ~ stimola l'immaginazione ~ innalza la vibrazione del livello di spiritualità. La Labradorite naturale ha linee e linee di clivaggio, e il suo affascinante colore varia da sfumature di grigio, blue e tonalità di verde. La labradorite è un eccellente antidoto contro le illusioni. Vince la dispersione, rafforza l’intuizione e permette di vedere la vera natura dei nostri scopi e delle nostre intenzioni grazie alla sua superficie cangiante di vari colori. La natura trascendentale e mutevole della labradorite sostiene nell'imparare a sviluppare una gratitudine più profonda, a eliminare le vecchie tendenze e ad apprendere la grande lezione che il cambiamento è la vera natura della vita. Questa pietra aiuta a spostare le percezioni a un livello più alto e a modificare potenzialmente le scelte dell’individuo in modo positivo. Stimola la creatività, la fantasia, l’introspezione e la profondità dei sentimenti. Riduce l’ansia e stress.
Cianite
La pietra Kyanite il cui nome deriva dalla parola greca "kuanos" oppure a volte indicato come "kyanos", significa blu profondo. Si tratta di una pietra, che è altamente raccomandata di essere nella collezione di coloro fanno un lavoro spirituale su di Sè. Con la cianite non si accumulano energie e vibrazioni negative, quindi non ha quasi mai bisogno di essere pulita e purificata. Poichè l'energia della cianite è illimitata, si dice che sia uno dei migliori cristalli da usare come pietra da sintonia.
La Kyanite è un potente amplificatore di energia ad alta frequenza, adatta per la meditazione e la ascensione dell'anima. E' una pietra per il collegamento verso i regni superiori e aiuta a capire il vero scopo della vita. Funziona anche da stabilizzatore per il nostro campo biomagnetico, per il ripristino energetico del Qi del corpo fisico. Ha un forte effetto calmante sul tutto l'essere, portando tranquillità e pace interiori. Essa incoraggia la formazione di abilità psichiche e la comunicazione a tutti i livelli, quindi ottima per la gola e per il quinto chakra. Inoltre allontana rabbia, frustrazione, e la confusione mentale e contribuisce a donare una capacità di pensiero logico e lineare. La cianite fornisce una chiara energia stimolante, favorendo perseveranza e sostegno sul lavoro del proprio Sè, e sulle attività e situazioni di tutti i giorni che normalmente riducono la propria forza. La cianite aiuta quando ci si collega ai propri spiriti guida, e induce il sogno lucido promuovendo sogni di guarigione. La pietra cianite viene utilizzata per trattare disturbi dell'udito, disturbi oculari, nonché le problematiche con il senso dell'olfatto. Queste caratteristiche rendono la cianite una scelta eccellente per qualsiasi tipo di lavoro con l'energia.
La Kyanite è una pietra eccellente per la meditazione e per stimolare la mente superiore, aumentando la capacità di pensiero logico e lineare, si utilizza anche per stimolare le abilità psichiche e l'intuizione. La kyanite ha la proprietà di allineare tutti i chakra e i corpi sottili all'istante. Fornisce equilibrio di yin-yang e scioglie i blocchi di energia attivandola e facendola fluire dolcemente attraverso il corpo fisico. La kyanite ha un effetto calmante su tutto l'essere, portando tranquillità. Essa incoraggia abilità psichiche e la comunicazione a tutti i livelli. Si allontana la rabbia, la frustrazione, la confusione e lo stress e contribuisce a fornire una capacità di pensiero lineare e logico. Fornisce un'energia stimolante, favorendo perseveranza e il sostegno di attività e situazioni che normalmente riducono la energie disponibili. Può essere d'aiuto quando ci si connette alla propria guida (o angelo custode). La Kyanite stimola il ricordo dei sogni (i sogni possono promuovere la guarigione spirituale). Completa di sé. È anche utile agli artisti e ai musicisti. Aspetto: il colore più pregiato è senz'altro l'azzurro cielo intenso, ma può essere anche il colore il colore azzurro più tenue, azzurro con sfumature verde. Terzo e secondo chakra (“Gola” e “Terzo Occhio”) - Acqua : l’elemento acqua riguarda la sfera delle emozioni e della femminilità (amore, guarigione, compassione, riconciliazione, intuizione).
Cristallo di rocca
Il cristallo di rocca rende sinceri e imparziali. Rafforza la capacità di comprendere gli altri e, allo stesso tempo, di affermare la propria natura più profonda. Amplifica e illumina il pensiero. Stimola l’individuo a conoscere se stesso. Ogni cristallo di rocca è un generatore dell’energia più pura che ci sarà elargita se, semplicemente, ci porremo in sintonia con esso: è la pietra che guida verso la chiarezza ed è un potente conduttore di energia che illumina chi lo possiede. Porta armonia, gioia e serenità. Ha una forza universale e aiuta la meditazione.
Ganesh
Ha una testa d’elefante su un corpo umano, una pancia morbidamente grassa, accetta volentieri cibo e fiori dai suoi devoti e come cavalcatura – lui che piccolo non è – utilizza un topolino, spesso ritratto ai suoi piedi. Si può ben dire che come divinità Ganesh è piuttosto singolare. Eppure in India è uno degli Dei più amati e venerati, a cui sono dedicati templi e grandi feste di massa. La sua immagine ormai ci è famigliare anche in Occidente: la ritroviamo spesso nei quadretti appesi nei centri di meditazione e di yoga. Quello che non sappiamo è che dietro quell’immagine placida si cela una foresta di simboli, di miti e di significati psicologici, compreso un legame speciale con le donne. Andiamo dunque alla scoperta dei segreti di Ganesh.
Il dio dalla testa di elefante è venerato dagli induisti anzitutto per una ragione: nei testi sacri indù è considerato colui che rimuove gli ostacoli. Quando una persona deve gettarsi in una nuova impresa, dare avvio a qualcosa di importante – la costruzione della propria casa, l’inizio di un amore, un lungo viaggio, l’assunzione in un posto di lavoro – è a Ganesh che chiede protezione e aiuto per superare le difficoltà sul proprio cammino. Secondo gli antropologi questa credenza deriva da un culto dell’elefante diffuso nelle campagne indiane sin da tempi antichissimi. Infatti l’elefante è dotato di una forza straordinaria: è capace per esempio di spostare con la proboscide un pesante tronco d’albero caduto sulla strada. Proprio come l’elefante noi dovremmo imparare ad andare dove vogliamo rimuovendo gli ostacoli davanti a noi.
Per gli indù l’elefante è simbolo anche di autorità e di saggezza. Non a caso i sovrani e i guru del passato si presentavano davanti ai sudditi o ai fedeli in groppa a questo bellissimo animale. Ma la figura di Ganesh nasconde anche ben altro. Per capire in particolare il suo legame con le donne ci viene in aiuto uno dei miti che raccontano la sua nascita. La dea Parvati desiderava un figlio ma il suo compagno, il dio Shiva, non voleva saperne. Parvati decise allora di generarlo da sola: il bambino nacque da una grande risata della dea o – secondo un’altra versione del mito – dal sudore della sua pelle. Il figlio di Parvati (nato d’aspetto umano) era molto forte, perciò la dea gli diede un ordine: tu proteggerai le mie stanze private e impedirai a chiunque di entrare mentre io faccio il bagno. Purtroppo però arrivò Shiva, ignaro di tutto, e cercò di entrare nelle stanze della moglie. Il ragazzo, obbedendo alla madre, gli sbarrò la strada e Shiva, furibondo, gli tagliò la testa di netto.
Indignata, la Dea pretese che Shiva mandasse sulla Terra tutti gli esseri celesti (i gana) a recuperare una testa da riattaccare al corpo di suo figlio per riportarlo in vita. I gana tornarono portando una testa di elefante: perciò da allora il figlio di Parvati ha quell’aspetto e viene chiamato Ganesh o Ganapati che significa “Signore degli esseri celesti”. Quale lettura psicologica si può fare di questo mito? Ganesh è il protettore delle “stanze private” di sua madre: nato dalla libera scelta di una donna (Parvati genera il figlio da sola) Ganesh simboleggia la difesa dell’intimità e della libertà della Dea (cioè delle donne) di fronte all’intrusione di Shiva (cioè degli uomini). Vale a dire: non si può violare la dimensione privata di una donna contro la sua volontà. Logico quindi che il “protettore” Ganesh sia caro alle induiste, che a volte lo pregano in modi davvero sorprendenti per noi occidentali. Un esempio: quando non hanno a disposizione una qualunque immagine del dio le donne lo “materializzano” facendo una piccola piramide di semi di curcuma (una spezia usata nella cucina indiana) e invocano la sua presenza sotto quella forma. Perché proprio la curcuma? E’ uno dei segreti del culto di Ganesh che nessuno ha ancora saputo spiegare.
Sappiamo invece che nell’arte indiana sono ben 32 le forme canoniche in cui viene rappresentato Ganesh: per esempio come Signore della meditazione seduto in posizione yoga; o come Signore dell’Universo mentre, danzando, crea la materia dal nulla; oppure come Signore della scrittura mentre scrive un grande poema dell’India, il Mahabharata, utilizzando come penna una delle proprie zanne intinte nell’inchiostro. Nelle sue 32 forme così ricche di simboli, Ganesh non smette mai di affascinarci. Ma resta ancora almeno un segreto da svelare: cosa significa quel topolino raffigurato ai piedi di Ganesh, e perché è tanto importante? Per saperlo, leggete qui sotto. Il dio dalla testa di elefante saprà ancora stupirvi.
Impariamo a cavalcare il nostro topolino interiore
Il popolare dio indù dalla testa di elefante, Ganesh, viene spesso rappresentato con un topolino ai suoi piedi. Talvolta il dio-elefante è addirittura “a cavallo” del topolino. Cosa significa questa immagine? Il topo – piccolo ma capace di fare danni – simboleggia il nostro ego: la nostra vanità, i desideri e i sentimenti più meschini che rodono il nostro animo. Come Ganesh, però, noi dobbiamo imparare a “cavalcare” il nostro ego: a tenere le redini delle nostre emozioni, a governarle, anziché farci dominare da esse. Talvolta il topolino viene raffigurato con dei dolcetti fra le zampe: è il nostro ego che cerca di sedurci. Ma Ganesh lo controlla, come noi dobbiamo controllare la mente e i desideri. Cioè cavalcare il nostro “topolino interiore”.
108 BEADS | 042 JAPAMALA LARIMAR DI SANTO DOMINGO e GANESH
Descrizione gioiello
Larimar di Santo Domingo – pepite 8-10mm – 108 Mala Beads Guru con raffigurata l’immagine del Dio Ganesh in argento tibetano fatta a mano e proveniente da Tibet
QUESTA MALA VIENE REALIZZATA SOLO SU ORDINAZIONE
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 pepite irregolari di Larimar e 3 marcatori fatti a mano in Argento brunito con il simbolo dell'infinito.
I marcatori sono posti ad ogni conteggio di 21 e al conteggio 33 nel centro della mala dove troviamo perlina in argento tibetano con inciso mantra OM Mani Padme Hum, il mantra che ha un effetto specifico e potente nel determinare la trasformazione dei vari livelli del nostro essere. I marcatori sono utili segnali per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione. Ogni pietra è annodata con un candido cotone bianco, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani. Questa bella mala è rifinito con una guru in argento tibetano fatta a mano e proveniente da Tibet con raffigurata l’immagine del Dio Ganesh. La nappa è fatta a mano in seta con gli stessi toni con cui è infilata la japa
LARIMAR, la pietra di Atlantide: proprietà e benefici
Di un delicato azzurro cielo e azzurro acqua, guaritore caraibico, il Larimar porta la tranquillità dell’acqua del mare e dell’aria al cuore ed alla mente. Facilita la parola e ci permette di chiarire il pensiero attraverso la comunicazione. Di origine vulcanica, il Larimar racchiude in sé la potenza della terra che lo ha generato. Allevia e solleva con l’amore il malessere psicologico, la paura, la depressione, il dolore per i cambiamenti della vita, l’apatia e la schizofrenia. Aiuta in particolare la creatività, il lavoro artistico ed il centro della gola (spalle, tiroide, naso), risolleva piacevolmente il cuore ed attenua lo stress,risolve i raffreddamenti, attenua le infiammazioni, le febbri ed il calore delle scottature solari.
Permette di riconoscere le catene che ognuno si è imposto, favorendo la libertà dal mondo materiale. Il Larimar rappresenta la serenità e la purezza, emettendo un’energia curativa e pacifica. Larimar (dallo spagnolo lagrima de mare) è una delle pietre più nuove e rare al mondo, gemma di origine vulcaniche viene rinvenuta in ciottoli lungo il fiume Bahoruco. Scoperto dal Padre Miguel F. Loren nel 1916, deve il suo colore alla massiccia presenza di rame. La pietra, in Italia è quasi del tutto sconosciuta.
Nella cristalloterapia questa pietra grazie anche al suo colore sembrerebbe indicata per calmare l’ira e per portare una dolce gioia. È anche considerata la pietra del cuore e dell’amore! Alcuni filamenti rossicci sono causati dalla fioritura d’ossido del rame stesso. I giacimenti, di origine vulcanica, si trovano generalmente in prossimità delle coste marine. Per questa ragione si credeva che il minerale provenisse dal mare. Al contrario le pietre sono trascinate dalla corrente dei fiumi d’alta montagna che contribuisce alla loro naturale pulizia. Il termine Larimar fu dato nel 1970 da Miguel Mendez, uno dei primi a commercializzarla, che combinò il nome di “Larissa” (la figlia) con “mare”, per il colore azzurro.
Il Larimar, conosciuto anche come pectolite blu o pietra delfino, ha un colore che va dal turchese vibrante al verde pallido. Si trova nella Repubblica Dominicana e riflette i colori e le energie del Mare dei Carabi. Questo alleato ha spesso un aspetto cangiante, dando l’impressione delle onde che si muovono nella pietra. Il Larimar è di origine vulcanica, emana una fresca vibrazione di conforto e nutrimento magnificamente utile per temperare il fuoco in eccesso nella propria energia. Questo alleato aiuta a sentirsi cullati nelle braccia della protezione e dell’amore, mentre incoraggia la purificazione e lo spostamento di energia in tutto il corpo e l’aura. Il Larimar incarna la perseveranza dell’elemento Acqua. Il fioco brucia velocemente, ma l’acqua può sempre spegnerlo. Dove c’è un’infezione o qualsiasi altra condizione di calore le energie curative e calmanti del Larimar possono essere invocate per calmare e raffreddare le energie.
Il Larimar porta la vibrazione del nutrimento. Questa energia crea la sensazione che una persona sia confortata e curata dalla Grande Madre Terra. La sua energia di acqua fornisce il conforto dell’oceano dell’utero. Da adulti non sempre riceviamo il nutrimento e il sostegno di cui abbiamo bisogno. L’energia del Larimar è un magnifico alleato da invocare quando si richiede il ritiro nell’utero. Proprietà metafisiche. Porta l’energia delle Dee, specialmente di quelle del mare e del cielo. Si dice che aiuti a diminuire gli stress, a calmare gli stati d’ira, a lenire le scottature e a sintonizzarsi su uno stato di “gentile gioia”. Attiva il chakra della gola,conferendo saggezza alla propria espressione. aiuta ad oltrepassare i modi convenzionali del pensare e crea la possibilità di accettare le innovazioni. Dona coraggio di agire in modo personale, aiuta ad esprimere la unicità della propria natura. Rende indipendenti dal riconoscimento altrui, libera dai dubbi mentali che si protraggono a lungo dal passato. Scioglie i blocchi energetici che si sono formati a livello del petto e della testa, stimola la capacità di autoguarigione.Contrasta la tendenza al vittimismo ed aiuta a superare i dolori, le paure e attenua l’eccessiva emotività. Spinge l’individuo a prendere il comando della propria vita e a vedere l’ampiezza del proprio mondo spirituale. Infonde calma e controllo in ogni tipo di situazione. Porta a fare riflessioni costruttive e ad accettare il corso degli eventi senza opporsi con la forza. Facilita la parola e ci permette di chiarire il pensiero attraverso la comunicazione. Aiuta in particolare la creatività, il lavoro artistico e risolleva piacevolmente il cuore ed attenua lo stress. E’ ideale per raffreddare l’energia ardente, per calmare l’ira e per portare una dolce gioia. Rafforza la corrente di energia femminile sia nelle donne sia negli uomini e facilita il controllo delle emozioni senza reprimerle. Collega fortemente alle energie della Dea, specialmente nelle Sue manifestazioni nel Mare e nel Cielo. Il Larimar è raccomandato per persone stressate o che cercano di equilibrare molti elementi per volta. Col tempo la sua energia può spostarsi oltre il chakra della gola per accedere a livelli superiori. I chakra. Spiritualmente questa pietra è usata per portare armonia emotiva e per chiarire ed attivare il chakra della gola. E’ usato per stimolare i Chakra del cuore, della gola, del terzo occhio e corona, favorendo la saggezza interiore e le manifestazioni esterne. Si pone sul 5° Chakra ed è utile a quei temperamenti ardenti perché aiuta a calibrarne l’irruenza. Usi magici. Si dice che quando è indossato o portato sulla persona il Larimar avvii un umore di calma serenità permettendo l’abilità di comunicare chiaramente la propria verità interiore e accrescendo la propria capacità di immedesimazione con gli altri. Può assistere le donne nella loro concretizzazione delle energie della Dea. Il Larimar armonizza bene la Moldavite, la Fenacite, la Danburite, la Tanzanite, l’Azeztulite, la Ciaroite, la Serafinite, l’Acquamarina, la Labradorite dorata, la Pietra di luna, la Sugilite e il Lapislazzuli. Questo Alleato ha spesso un aspetto cangiante, dando l’impressione delle onde che si muovono nella pietra. Quando si sente il bisogno di purificazione e protezione profonda, una cura d’acqua può aiutare molto a riacquistare il senso di collegamento alla Grande Madre. La cura dell’acqua può significare rilassarsi facendo un bagno caldo per calmare lo stress, fare una nuotata nell’oceano, o perfino piangere, uno dei modi più efficaci di pulizia e purificazione per liberare l’energia “bollente”. Da adulti, non sempre riceviamo il nutrimento ed il sostegno di cui abbiamo bisogno. L’energia del Larimar è un magnifico Alleato da invocare quando abbiamo bisogno di ritornare nell’utero. Metodo di purificazione: Lavare in acqua corrente e per la ricarica esporre al cielo blu. Allevia e solleva con l’amore il malessere psicologico, la paura, la depressione, il dolore per i cambiamenti della vita, l’apatia e la schizofrenia. Aiuta in particolare la creatività, il lavoro artistico ed il centro della gola (spalle, tiroide, naso), risolleva piacevolmente il cuore ed attenua lo stress, risolve i raffreddamenti, attenua le infiammazioni, le febbri ed il calore delle scottature solari.
Permette di riconoscere le catene che ognuno si è imposto, favorendo la libertà dal mondo materiale. Il Larimar rappresenta la serenità e la purezza, emettendo un’energia curativa e pacifica. E’ la pietra ideale per le persone che si vivono costantemente come vittime delle circostanze: aiuta a prendere coscienza che molti limiti comportamentali sono autoimposti e che è possibile riorganizzare le proprie energie in modo da superare paura e dolore, senso d’impotenza ed eccessi emotivi. Il Larimar stimola la capacità di autoguarirsi e vince i blocchi energetici della gola, del collo e della testa.
OM: proprietà e benefici
Di appartenenza della religione induista e buddista, OM rappresenta corpo, parola e mente di Tara. OM oppure AUM E' una piccola sillaba di enorme valore: per gli Indù è la più sacra e solenne di tutte le parole, rappresenta un'invocazione e una benedizione, un'affermazione ed una promessa". Di solito OM viene posto all'inizio di una preghiera o cantato prima di una meditazione, si dice sia il suono cosmico della creazione. Anche le varie curve del simbolo hanno un significato simbolico trascendente. OM: la Sillaba Sacra, simbolo dell'Assoluto, dell'Infinito e di tutte le concezioni che l'uomo puo' farsene. Il simbolo sanscrito che la rappresenta e' anch'esso particolarmente sacro in tutta l'India, in quanto simbolo della Totalita' e della Non-dualita' trascendente. La sillaba OM e' composta dalle tre lettere-suono A, U, M, indicano precisi stati di coscienza; questa parola e' presente in quasi tutti i Mantra come fondamentale seme di meditazione.
GANESH
In India è uno degli Dei più amati e venerati, a cui sono dedicati templi e grandi feste. Ha una testa di elefante sopra un corpo umano, la pancia morbida e grassa, accetta volentieri doni come fiori e cibo dai suoi devoti e come cavalcatura – lui che piccolo non è – utilizza un topolino che viene spesso ritratto ai suoi piedi. Come divinità Ganesh è piuttosto singolare. La sua immagine ormai ci è famigliare anche in Occidente: quello che non sappiamo è che dietro quell’immagine placida si nasconde una moltitudine di simboli, di miti e di significati psicologici, compreso un legame speciale con le donne.
Ganesh, il dio dalla testa di elefante è venerato dagli induisti prima di tutto per una ragione: nei testi sacri indù è considerato colui che rimuove gli ostacoli. Quando una persona deve gettarsi in una nuova impresa, dare avvio a qualcosa di importante – la costruzione della propria casa, l’inizio di un amore, un lungo viaggio, l’assunzione in un posto di lavoro – chiede a Ganesh protezione e aiuto per superare e spostare le difficoltà che incontrerà proprio cammino. E’ probabile che questa credenza provenga da un culto dell’elefante diffuso nelle campagne indiane fin da tempi lontanissimi. Infatti l’elefante è dotato di una forza straordinaria: è capace di spostare con la proboscide qualsiasi pesante carico incontri sul suo cammino. Come l’elefante anche noi dovremmo imparare ad andare dove vogliamo rimuovendo gli ostacoli davanti a noi. Per gli indù l’elefante è simbolo anche di autorità e di saggezza. I sovrani e i guru del passato si presentavano davanti ai sudditi o ai fedeli in groppa a questo meraviglioso animale. Ma la figura di Ganesh nasconde anche altro. Per capire in particolare il suo legame con le donne ci viene in aiuto il mito che racconta la sua nascita.
La dea Parvati desiderava un figlio ma il suo compagno, il dio Shiva, non voleva saperne. Parvati decise allora di generarlo da sola: il bambino nacque da una grande risata della dea o – secondo un’altra versione del mito – dal sudore della sua pelle. Il figlio di Parvati (nato d’aspetto umano) era molto forte, perciò la dea gli diede un ordine: tu proteggerai le mie stanze private e impedirai a chiunque di entrare mentre io faccio il bagno. Purtroppo però arrivò Shiva, ignaro di tutto, e cercò di entrare nelle stanze della moglie. Il ragazzo, obbedendo alla madre, gli sbarrò la strada e Shiva, furibondo, gli tagliò la testa di netto. Indignata, la Dea pretese che Shiva mandasse sulla Terra tutti gli esseri celesti (i gana) a recuperare una testa da riattaccare al corpo di suo figlio per riportarlo in vita. I gana tornarono portando una testa di elefante: perciò da allora il figlio di Parvati ha quell’aspetto e viene chiamato Ganesh o Ganapati che significa “Signore degli esseri celesti”.
Quale lettura psicologica si può fare di questo mito? Ganesh è il protettore delle “stanze private” di sua madre: nato dalla libera scelta di una donna (Parvati genera il figlio da sola) Ganesh simboleggia la difesa dell’intimità e della libertà della Dea (cioè delle donne) di fronte all’intrusione di Shiva (cioè degli uomini). Vale a dire: non si può violare la dimensione privata di una donna contro la sua volontà. Logico quindi che il “protettore” Ganesh sia caro alle induiste, che a volte lo pregano in modi davvero sorprendenti per noi occidentali. Un esempio: quando non hanno a disposizione una qualunque immagine del dio le donne lo “materializzano” facendo una piccola piramide di semi di curcuma (una spezia usata nella cucina indiana) e invocano la sua presenza sotto quella forma. Perché proprio la curcuma? E’ uno dei segreti del culto di Ganesh che nessuno ha ancora saputo spiegare.
Sappiamo invece che nell’arte indiana sono ben 32 le forme canoniche in cui viene rappresentato Ganesh: per esempio come Signore della meditazione seduto in posizione yoga; o come Signore dell’Universo mentre, danzando, crea la materia dal nulla; oppure come Signore della scrittura mentre scrive un grande poema dell’India, il Mahabharata, utilizzando come penna una delle proprie zanne intinte nell’inchiostro. Nelle sue 32 forme così ricche di simboli, Ganesh non smette mai di affascinarci. Ma resta ancora almeno un segreto da svelare: cosa significa quel topolino raffigurato ai piedi di Ganesh, e perché è tanto importante? Per saperlo, leggete qui sotto. Il dio dalla testa di elefante saprà ancora stupirvi. Impariamo a cavalcare il nostro topolino interiore
Il popolare dio indù dalla testa di elefante, Ganesh, viene spesso rappresentato con un topolino ai suoi piedi. Talvolta il dio-elefante è addirittura “a cavallo” del topolino. Cosa significa questa immagine? Il topo – piccolo ma capace di fare danni – simboleggia il nostro ego: la nostra vanità, i desideri e i sentimenti più meschini che rodono il nostro animo. Come Ganesh, però, noi dobbiamo imparare a “cavalcare” il nostro ego: a tenere le redini delle nostre emozioni, a governarle, anziché farci dominare da esse. Talvolta il topolino viene raffigurato con dei dolcetti fra le zampe: è il nostro ego che cerca di sedurci. Ma Ganesh lo controlla, come noi dobbiamo controllare la mente e i desideri. Cioè cavalcare il nostro “topolino interiore”.
108 BEADS | 043 JAPAMALA CRISTALLO QUARZO IALINO - 8mm
Descrizione gioiello
Cristallo Quarzo Ialino – sfere 8mm – 108 mala
PEZZO UNICO
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere lisce di Cristallo Quarzo Ialino da 8mm e 3 marcatori antichi fatti a mano in Argento brunito. I marcatori sono posti ad ogni conteggio di 21 e 33.
Sono utili segnali per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione. Ogni pietra è annodata con un luminoso filo multicolore, con i colori dei chakra, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani. Questa bella mala è rifinita con una e rifinita con una perlina Guru OM in howlite turchese e corallo. Questo mala ha una incredibile energia e la si può percepire immediatamente prendendola in mano.
Quarzo Ialino – Cristallo di Rocca
Il Cristallo di Rocca o Quarzo Ialino è un potente cristallo in grado di ricevere, attivare, immagazzinare, trasmettere e amplificare l'energia presente nell'Universo. Ecellente per la meditazione, in quanto è una pietra che aiuta nello sviluppo spirituale molto elevato. Aumenta la capacità comunicativa fra le varie dimensioni, con il Sè Superiore e con gli spiriti guide e gli angeli.
Le Mala sono utilizzate per le la recita dei mantra per proprietà di meditazione e/o curative.
108 BEADS | 044 JAPAMALA GRANATO ROSSO
Descrizione gioiello
108 grani da 8 mm granato rosso
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere sfaccettate, di granato rosso naturale 8mm. E' annodata a mano, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani.
Questa bella mala è rifinita con una bellissima perlina guru in ottone antico fatto a mano e morbida nappa di in seta sari riciclata degli stessi colori con cui la japa è infilata e anche essa fatta a mano. Tutte le pietre preziose sono naturali.
- Granato rosso naturale sfaccettato - gemma 8mm
- Guru di cristallo in ottone antico fatta a mano
- chakra della radice (Muladhara)
- Posizione-Base della spina dorsale, perineo
- Stabilità / Fondamenta / messa a terra
- Rapporto con la famiglia, gli amici, lavoro, casa e sopravvivenza
- Colore: Rosso/nero
- Minerali pietre preziose, perle di loto, rosso granato, Larvikite,
108 BEADS | 045 JAPAMALA EMATITE - PIETRA LAVICA - ONICE - 8mm
Descrizione gioiello
Ematite Pietra Lavica e Onice – sfere 8mm – 108 mala
PEZZO UNICO
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere lisce da 8 mm. Splendida combinazione di perle di ematite, lava nero-blu organica e onice combinate con argento e rifinito con una perlina Guru di cristallo nero grezzo vibrante.
Questo mala ha una incredibile energia e la si può percepire immediatamente prendendola in mano. È notevole l’aiuto che può dare per l'ancoraggio a Madre Terra e l’effetto sul Chakra della radice. Questo mala può essere avvolta al polso x 5.
- Lunghezza totale della mala è di 108 pietre
- Ematite Mala Perline 8mm
- Lava blu perline 8mm
- Onice nero liscio perle 10mm
- RAW Labradorite cristallo Guru perlina
Ematite
Ancora a Terra ed equilibra il Chakra della Radice. Protegge. Rafforza la nostra connessione con l'attività di ritorno alla stabilità e alla sicurezza. È una pietra che sostiene il primo chakra. Ematite dissolve le energie basse.
Basalto (Pietra Lavica)
E' una pietra di forza e coraggio, essa permette la possibilità di stabilizzare i cambiamenti nella nostra vita. Se si passa attraverso molti cambiamenti il basalto potrebbe essere la pietra per un giusto accompagnamento. Basalto aiuta a diminuire gli aspetti negativi del proprio carattere.
Onice
Nero Onice è una pietra di protezione, rimozione di energie basse. Essa influenza il primo chakra. L’Onice stabilizza le relazioni con la famiglia, il lavoro, il denaro e la casa.
Cristallo di quarzo nero
Apre la mente e il cuore alla guida delle energie Maestre e Superiori, permettendo al Regno dello Spirito di trasmettere ed essere tradotto nel mondo della forma fisica.
Cristallo di quarzo nero
apre il chakra della corona.
108 BEADS | 046 JAPAMALA AMBRA dell'Himalaya con OM
Descrizione gioiello
Ambra dell'Himalaya - 8mm - 108 mala
Questa Japamala è fatta conun conteggio di 108 sfere di Ambra naturale dell'Himalaya e 3 marcatori antichi fatti a mano in Argento brunito.
I marcatori sono posti ad ogni conteggio di 21 e 33. Sono utili segnali per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione. Ogni pietra è annodata con un luminoso cotone grigio perla, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani. Questa bella mala è rifinita con una pietra guru OM. La nappa è dello stesso cotone con cui la japa è infilata anche essa fatta a mano.
Ambra Himalaya
L’Ambra è una resina vecchia di milioni di anni che si trova in molte zone della terra e proviene da diversi tipi di alberi. A seconda di ciò ha proprietà e aspetto differenti. L’ambra del Baltico è tra le più pregiate, proviene dal Pinus Succinifera e risale a 34-56 milioni di anni fa. L’Ambra trovata e lavorata in Polonia è di alta qualità, per il qualificato lavoro tradizionale dei suoi artigiani che ne fanno risplendere la sua bellezza naturale, mantenendo le sue caratteristiche naturali. L’Ambra nel corso della storia è stata sempre usata come pietra medicinale. L’ ENERGIA dell’ambra è potente anche se molto delicata.
E’ una pietra solare e di consolazione, ha una vibrazione gentile e calda che assorbe il dolore fisico soprattutto, ma anche quello provocato da situazioni negative. Porta l’animo a volgersi al positivo. L’ambra è chiamata la pietra dell’anima perchè calma e riporta la pace interiore, consola nel caso di uno dolore patito, ristabilisce la positività in caso di depressione e tristezza o frustrazione, ristabilisce la potenza energetica perduta a seguito di stress. A livello fisico l’Ambra è un’ ottima guaritrice, la sua polvere nell’antichità veniva usata come medicina, la pietra grezza d’ambra invece come assorbente della negatività e del dolore. Ottima per i problemi respiratori cura lentamente l’asma, le bronchiti, aritmie, allergie, e per i dolori di stomaco e problemi al tratto alto del sistema digestivo. E’ la pietra ideale per riprendersi da una malattia, per sostenere la convalescenza e riprendere presto le forze. L’ambra pulisce e rigenera il PLESSO SOLARE ed il suo rispettivo chakra.
108 BEADS | 047 JAPAMALA AMETISTA LAVANDA
Descrizione gioiello
Ametista Lavanda sfaccettata- 8mm - 108 mala
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere sfaccettate di Ametista lavanda e 3 antichi marcatori sfere lisce in argento 925 fatti a mano.
I marcatori sono posti ad ogni conteggio di 21 e 33, sono utili segnali per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione. Ogni pietra è annodata con una luminosa seta, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani. Questa bella mala è rifinito con una perlina guru in Argento 925 con inciso OM. La nappa è in seta degli stessi colori con cui la japa è infilata e anche essa fatta a mano.
Ametista
Ametista è un cristallo di equilibrio, calma le emozioni, migliora la digestione e crea equilibrio nel sistema ormonale. Questa pietra calmante, equilibrante, protettiva e spirituale può aiutare ad attingere al guaritore che è in voi. Aiuta a ricordare i sogni, ed a rafforzare e purificare l'aura. L’Ametista aiuta ad avviare il processo alla comprensione profonda, stimola la creatività e le idee creative. Porta energia al terzo occhio ed al chakra della corona.
108 BEADS | 048 JAPAMALA LAPISLAZZULI QUARZO IALINO RUDRAKSHA GANESH
Descrizione gioiello
Lapislazzuli – Quarzo Ialino – Rudraksha – sfere 8mm – 108 mala Guru Ganesh in Argento Tibetano fatta a mano proveniente da Tibet
PEZZO UNICO
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere lisce di Lapislazzuli, Quarzo Ialino, semi di Rudraksha e un marcatore in argento 925 posizionato all’esatta metà della mala.
Questa Japamala è fatta con un conteggio di 108 sfere lisce di Lapislazzuli, Quarzo Ialino, semi di Rudraksha e un marcatore in argento 925 posizionato all’esatta metà della mala.
Il marcatore è posto al conteggio di 54, è utile segnale per il canto nelle sezioni più piccole di mantra oppure vengono utilizzati come dolci promemoria per centrare e richiamare la nostra attenzione se la mente vaga durante la meditazione.
Ogni pietra è annodata con una luminosa seta, con nodi tra ogni sfera per dare la sicurezza e un gentile flusso nelle mani. Questa bella mala è rifinita con una guru gahu in Argento Tibetano fatta a mano e proveniente da Tibet con raffigurata immagine del Dio Ganesh. Il gahu può avere anche soggetti diversi, a seconda della disponibilità che reperisco al momento dell’ordine. La nappa è in seta sari riciclata degli stessi toni con cui è infilata la japa e anche essa è fatta a mano. Consideriamo che è tutto ciò che utilizzo è completamente artigianale e creato quasi al momento, sia il mio lavoro manuale che le completa filiera alla quale mi rivolgo.
- Lapislazzuli - gemma 8mm
- Quarzo Ialino - gemma 8mm
- Semi di Rudraksha - 6mm
- OM in Argento 925
- Guru Gahu Ganesha in Argento Tibetano fatta a mano
Lapislazzuli
In India il lapislazzuli è noto per il potere di rafforzare la vista e di salvaguardare la salute. Nel Buddismo è considerato uno dei sette tesori e simboleggia la coscienza di sé. Gli antichi Romani credevano che avesse proprietà afrodisiache, mentre nel Medioevo si pensava che allontanasse la paura e l’invidia. Nel Medioevo, con la polvere di lapislazzuli si creava la qualità di blu più pregiato per gli affreschi, il blu oltremare, estremamente resistente nel tempo. Per la sua superficie che ricorda un cielo stellato, il lapislazzuli è anche detto “pietra del cielo”.
Il lapislazzuli promuove saggezza e onestà, aiuta l’autoaffermazione e stimola l’intuizione e la concentrazione. Porta a fare chiarezza su di sé e sulle proprie intenzioni. Dà sostegno nelle proprie decisioni e promuove la gentilezza. Il lapislazzuli ha un forte potere calmante, tiene sotto controllo la collera e invita a razionalizzare le emozioni. Nota come pietra dell’amicizia, facilita l’espressione dei sentimenti, rende estroversi e migliora le relazioni interpersonali. Aiuta a padroneggiare i conflitti e spinge ad affermare con sincerità le proprie opinioni. È la pietra che mette in collegamento l’uomo con l’universo e armonizza il microcosmo con il macrocosmo.
Il lapislazzuli può essere scaricato dopo l’uso sotto l’acqua corrente. Per l’uso sul piano spirituale si può appoggiare il lapislazzuli sulla fronte durante la meditazione. Per quanto riguarda la terapia a livello fisico, si può portare con sé come pietra ornamentale attorno al collo anche per lunghi periodi.
Quarzo Ialino
Il nome deriva dal greco chrystallos che significa “ghiaccio chiaro”. Infatti, gli antichi greci credevano che il cristallo di rocca fosse ghiaccio solidificato e per la sua connessione con l’acqua è stato utilizzato per far piovere magicamente in molte parti del Pacifico. Presso tutte le culture è sempre stato considerato un minerale dai poteri magici e terapeutici, a cui si ricorreva per scacciare demoni e malattie e per infondere forza ed energia. Sin dal Medioevo, si pensava che le sfere di questo materiale avessero proprietà ipnotiche e divinatorie ed erano usate per predire il futuro.
Rivitalizza le zone insensibili, fredde e rigide. Riequilibra le funzioni del cervello, rafforza i nervi e stimola le ghiandole e la circolazione del sangue. Infonde energia e attenua la febbre, il mal di testa e la nausea. Lenisce i dolori, soprattutto ai denti. Aiuta a eliminare la stress e le tensioni, favorisce l’eliminazione delle tossine.
Il cristallo di rocca rende sinceri e imparziali. Rafforza la capacità di comprendere gli altri e, allo stesso tempo, di affermare la propria natura più profonda. Amplifica e illumina il pensiero. Stimola l’individuo a conoscere se stesso. Ogni cristallo di rocca è un generatore dell’energia più pura che ci sarà elargita se, semplicemente, ci porremo in sintonia con esso: è la pietra che guida verso la chiarezza ed è un potente conduttore di energia che illumina chi lo possiede. Porta armonia, gioia e serenità. Ha una forza universale e aiuta la meditazione.
Rudraksha
I grani di Rudraksha hanno una dimensione che va da 3 mm a 40 mm. I grani più piccoli sono i più rari e difficili da raccogliere e crescere, perciò sono i più costosi. I grani hanno lunga vita, sono noti per durare fino a otto generazioni. E soprattutto, ogni grano ha un numero preciso di sfaccettature, o protuberanze, che si chiamano Mukhis o Mukhas. Il numero di Mukhis va da 1 a 21 e conferisce al grano un significato specifico, caratteristiche e benefici conseguenti. Il grano Rudraksha che usiamo principalmente ha cinque Mukhi, rappresenta il Dio Shiva ed è quello più ricercato.
Il nome Rudraksha viene dalla mitologia Induista e significa "occhi di Hindu of Shiva." Si ritiene che il dio Shiva meditasse sul benessere dell’umanità intera e che da lui sgorgassero lacrime di compassione, che una volta giunte a terra si cristallizzarono formando gli alberi di Rudraksha (Eleocarpus).
Rudraksha il seme conferisce a chi lo indossa pace, chiarezza di mente e giusta direzione. Rinfresca il corpo. Rafforza il cuore e riduce la pressione sanguigna. Protegge da pensieri e forze negativi. Questo seme è considerato sacro in molte culture. Viene anche chiamato " lacrime di Shiva. Più piccolo è il Rudraksha, più rara e più forte è la sua energia.
OM: proprietà e benefici
Di appartenenza della religione induista e buddista, OM rappresenta corpo, parola e mente di Tara. OM oppure AUM E' una piccola sillaba di enorme valore: per gli Indù è la più sacra e solenne di tutte le parole, rappresenta un'invocazione e una benedizione, un'affermazione ed una promessa".
Di solito OM viene posto all'inizio di una preghiera o cantato prima di una meditazione, si dice sia il suono cosmico della creazione. Anche le varie curve del simbolo hanno un significato simbolico trascendente. OM: la Sillaba Sacra, simbolo dell'Assoluto, dell'Infinito e di tutte le concezioni che l'uomo puo' farsene.
Il simbolo sanscrito che la rappresenta e' anch'esso particolarmente sacro in tutta l'India, in quanto simbolo della Totalita' e della Non-dualita' trascendente. La sillaba OM e' composta dalle tre lettere-suono A, U, M, indicano precisi stati di coscienza; questa parola e' presente in quasi tutti i Mantra come fondamentale seme di meditazione.
ganesh
In India è uno degli Dei più amati e venerati, a cui sono dedicati templi e grandi feste. Ha una testa di elefante sopra un corpo umano, la pancia morbida e grassa, accetta volentieri doni come fiori e cibo dai suoi devoti e come cavalcatura – lui che piccolo non è – utilizza un topolino che viene spesso ritratto ai suoi piedi. Come divinità Ganesh è piuttosto singolare. La sua immagine ormai ci è famigliare anche in Occidente: quello che non sappiamo è che dietro quell’immagine placida si nasconde una moltitudine di simboli, di miti e di significati psicologici, compreso un legame speciale con le donne.
Ganesh, il dio dalla testa di elefante è venerato dagli induisti prima di tutto per una ragione: nei testi sacri indù è considerato colui che rimuove gli ostacoli. Quando una persona deve gettarsi in una nuova impresa, dare avvio a qualcosa di importante – la costruzione della propria casa, l’inizio di un amore, un lungo viaggio, l’assunzione in un posto di lavoro – chiede a Ganesh protezione e aiuto per superare e spostare le difficoltà che incontrerà proprio cammino.
E’ probabile che questa credenza provenga da un culto dell’elefante diffuso nelle campagne indiane fin da tempi lontanissimi. Infatti l’elefante è dotato di una forza straordinaria: è capace di spostare con la proboscide qualsiasi pesante carico incontri sul suo cammino. Come l’elefante anche noi dovremmo imparare ad andare dove vogliamo rimuovendo gli ostacoli davanti a noi.
Per gli indù l’elefante è simbolo anche di autorità e di saggezza. I sovrani e i guru del passato si presentavano davanti ai sudditi o ai fedeli in groppa a questo meraviglioso animale. Ma la figura di Ganesh nasconde anche altro. Per capire in particolare il suo legame con le donne ci viene in aiuto il mito che racconta la sua nascita.
La dea Parvati desiderava un figlio ma il suo compagno, il dio Shiva, non voleva saperne. Parvati decise allora di generarlo da sola: il bambino nacque da una grande risata della dea o – secondo un’altra versione del mito – dal sudore della sua pelle. Il figlio di Parvati (nato d’aspetto umano) era molto forte, perciò la dea gli diede un ordine: tu proteggerai le mie stanze private e impedirai a chiunque di entrare mentre io faccio il bagno. Purtroppo però arrivò Shiva, ignaro di tutto, e cercò di entrare nelle stanze della moglie. Il ragazzo, obbedendo alla madre, gli sbarrò la strada e Shiva, furibondo, gli tagliò la testa di netto.
Indignata, la Dea pretese che Shiva mandasse sulla Terra tutti gli esseri celesti (i gana) a recuperare una testa da riattaccare al corpo di suo figlio per riportarlo in vita. I gana tornarono portando una testa di elefante: perciò da allora il figlio di Parvati ha quell’aspetto e viene chiamato Ganesh o Ganapati che significa “Signore degli esseri celesti”.
Quale lettura psicologica si può fare di questo mito? Ganesh è il protettore delle “stanze private” di sua madre: nato dalla libera scelta di una donna (Parvati genera il figlio da sola) Ganesh simboleggia la difesa dell’intimità e della libertà della Dea (cioè delle donne) di fronte all’intrusione di Shiva (cioè degli uomini). Vale a dire: non si può violare la dimensione privata di una donna contro la sua volontà. Logico quindi che il “protettore” Ganesh sia caro alle induiste, che a volte lo pregano in modi davvero sorprendenti per noi occidentali. Un esempio: quando non hanno a disposizione una qualunque immagine del dio le donne lo “materializzano” facendo una piccola piramide di semi di curcuma (una spezia usata nella cucina indiana) e invocano la sua presenza sotto quella forma. Perché proprio la curcuma? E’ uno dei segreti del culto di Ganesh che nessuno ha ancora saputo spiegare.
Sappiamo invece che nell’arte indiana sono ben 32 le forme canoniche in cui viene rappresentato Ganesh: per esempio come Signore della meditazione seduto in posizione yoga; o come Signore dell’Universo mentre, danzando, crea la materia dal nulla; oppure come Signore della scrittura mentre scrive un grande poema dell’India, il Mahabharata, utilizzando come penna una delle proprie zanne intinte nell’inchiostro.
Nelle sue 32 forme così ricche di simboli, Ganesh non smette mai di affascinarci. Ma resta ancora almeno un segreto da svelare: cosa significa quel topolino raffigurato ai piedi di Ganesh, e perché è tanto importante? Per saperlo, leggete qui sotto. Il dio dalla testa di elefante saprà ancora stupirvi.
Impariamo a cavalcare il nostro topolino interiore. Il popolare dio indù dalla testa di elefante, Ganesh, viene spesso rappresentato con un topolino ai suoi piedi. Talvolta il dio-elefante è addirittura “a cavallo” del topolino. Cosa significa questa immagine? Il topo – piccolo ma capace di fare danni – simboleggia il nostro ego: la nostra vanità, i desideri e i sentimenti più meschini che rodono il nostro animo. Come Ganesh, però, noi dobbiamo imparare a “cavalcare” il nostro ego: a tenere le redini delle nostre emozioni, a governarle, anziché farci dominare da esse. Talvolta il topolino viene raffigurato con dei dolcetti fra le zampe: è il nostro ego che cerca di sedurci. Ma Ganesh lo controlla, come noi dobbiamo controllare la mente e i desideri. Cioè cavalcare il nostro “topolino interiore”.
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